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Cherien Dabis
02/09/2013
Cherien Dabis

"May in the Summer è il ribaltamento della mia opera prima Amreeka, che ritraeva una famiglia americana-palestinese a Chicago". In May in the Summer, seconda prova da regista dell'attrice Cherien Dabis, è invece May, ragazza attraente e scrittrice di successo, che da New York torna in Giordania alla vigilia del suo matrimonio con Ziad, eminente accademico musulmano, e affronta il fuoco incrociato della madre (Hiam Abbass, appena convertita alla chiesa evangelica), delle due sorelle Dalia e Yasmine (Alia Shawkat e Nadine Malouf) e del padre assente appena sposato con un'altra donna (Bill Pullman).

L'opera seconda della Dabis tratteggia il conflitto familiare e inter religioso con un tono da commedia romantica in cui, sullo sfondo, resta la minaccia di un luogo instabile e pericoloso. "May in the Summer è una riflessione sulle esperienze interculturali e inter religiose - dice la regista - molto attuale visto che di problemi legati a unioni tra persone di credo diversi se ne sente parlare ogni giorno nei telegiornali. Ho scelto di mescolare il dramma e la risata perché mi piace vedere le commedie che mi fanno piangere e i film drammatici che mi fanno ridere e perché, essendo cresciuta in un contesto pesante in cui il conflitto è sempre presente, ho imparato a usare la risata come strumento di sopravvivenza e reazione al dramma".

Da artista americana-palestinese, Cherien Dabis ha due passaporti, un padre che è stato un rifugiato, e un'identità che la fa "sentire araba quando è negli Stati Uniti e americana quando è in Giordania". May in the Summer è quindi, in un certo senso, un modo per sublimare creativamente questo mix identitario, ma anche una piacevole digressione sulle dinamiche familiari: "Quando si torna nella casa dei propri genitori, soprattutto se si vive all'estero, si ridiventa all'improvviso bambini - sottolinea la Dabis -; è come se tornassi a una versione precedente di te, se assumessi un ruolo che non ti appartiene più ma che è più familiare a genitori e fratelli". Anche la sua protagonista Hiam Abbass - al suo fianco anche nell'esordio Amreeka e molto amica della regista, che le ha cucito addosso il ruolo - si riconosce in questo senso di spaesamento familiare e identitario: "Anch'io sono palestinese, sono sposata a un inglese e vivo lontano, e ogni volta che torno a casa non sono più la stessa persona, subisco una specie di regressione". Entrambe, dopo l'exploit veneziano, sono pronte a partire per nuove avventure cinematografiche: Cherien Dabis sta scrivendo un dramma che sarà ambientata nel West Bank, mentre Hiam Abbass sarà la madre di Mosè in Exodus di Ridley Scott.
[Michela Greco, Cinecittà News]



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